Patologie

Cura di patologie della pelle ad Aversa

Lo Studio Medico Dermatologico del Dottor Caputo ad Aversa è un centro specializzato nel trattamento di numerose terapie della pelle. In questa sezione è proposta una descrizione delle più frequenti patologie dermatologiche trattate dal Dott. Caputo.
Altre patologie, meno usuali, non trovano spazio in queste pagine, poiché non consentono la possibilità di essere presentate da descrizioni di tipo sommario e/o divulgativo: è possibile ricevere informazioni a riguardo inviando una mail e specificando nella stessa l'oggetto della richiesta. Tutte le informazioni presenti in questa pagina si ritengono libere da diritti d'autore. Chiunque si sentisse leso in tali diritti può segnalare le proprie perplessità ai nostri indirizzi. Le informazioni presenti non hanno il carattere di visita e si sconsiglia ogni sorta di autodiagnosi, basata su condizioni o sintomi riscontrate dal paziente.
cura dell'acne

 Acne

Con il termine acne ci si riferisce ad una malattia della pelle caratterizzata da un processo infiammatorio del follicolo pilifero e della ghiandola sebacea annessa, che si manifesta periodicamente in vari modi: dal semplice comedone a papule, pustole e fino a noduli che lasciano delle cicatrici. L' acne è identificabile dalla presenza, piu o meno evidente, dei comedoni. Il comedone, la lesione elementare dell'acne, è una dilatazione dell'orifizio del follicolo contenente materiale biancastro o brunastro costituito da grassi, cheratina, melanina, peli e batteri. Se l'orifizio è ben dilatato, il comedone è aperto e riconoscibile sulla cute come un punto di dimensioni pari ad una capocchia di spillo di colore nero (volgarmente chiamato punto nero, il cui colore e dato dall'ossidazione dei lipidi contenuti nel sebo a contatto con l'ossigeno dell'aria). Se l'orifizio è invece molto piccolo, si parla di comedone chiuso percepibile al tatto come un granello di sabbia (altrimenti chiamato punto sottopelle) che è una microcisti a livello del follicolo.

Angiomi

Gli angiomi (noti anche con il termine emangiomi) sono delle formazioni patologiche consistenti prevalentemente in intrecciature fortemente irregolari di strutture vascolari.
Spesso si presentano come puntini congeniti (le cosiddette "voglie") di colore rosso scuro, costituiti da un agglomerato anomalo dei vasi sanguigni nella pelle.
Esistono alcune distinzioni di base degli angiomi a seconda del contenuto dei vasi sanguigni (emangioma nel caso in cui contengano sangue, linfangiomi se è presente linfa) e inoltre per la diversa forma con cui si possono manifestare esteticamente, ossia:
  • piani (noti come macchie vinose),
  • tuberosi (per via della loro sporgenza), sottocutanei o cavernosi
  • misti a due stadi
  • stellari


angiomi
dermatite seborroica

Dermatite seborroica

La dermatite seborroica è una dermatite che affligge il cuoio capelluto, la faccia, il torace e il condotto uditivo. In particolare colpisce le zone ricche di ghiandole sebacee della pelle. Colpisce circa il 3% della popolazione mondiale, piu comunemente gli uomini, e i picchi sono registrati durante l'eta infantile, adolescenziale e nella mezza eta. La causa di questa patologia non risulta essere ancora chiara: il microrganismo Pityrosporum ovale è in notevole quantita nelle zone colpite, si riscontra un incremento della moltiplicazione cellulare, la produzione di sebo non è aumentata ma esso cambia di composizione, cosi da irritare il cuoio capelluto. La causa piu popolare tra i ricercatori è una elevata sensibilita del soggetto al Pityrosporum ovale, un lievito che è normalmente presente tra i moltissimi microorganismi residente sulla pelle. Fattori sospettati di contribuire all'insorgere di tale patologia sono:
  •     predisposizione genetica
  •     anomalie del sistema immunutario a livello della cute
  •     fattori ambientali esterni (umidita, temperatura...)
  •     esposizione a detergenti o agenti irritanti
  •     condizioni ormonali
  •     morbo di Parkinson
  •     infezione da HIV
  •     alterazioni dell'umore
  •     alcolismo
  •     stress
  •     malnutrizione
  •     scarsa igiene
La sua comparsa è caratterizzata da squame giallastre e untuose, associate ad eritema del cuoio capelluto, piccole croste e prurito, che non sempre è presente ma che in alcuni casi può risultare anche intenso.

Eczema atopico

L’ eczema atopico, detto anche dermatite atopica, è una condizione che interessa la cute, caratterizzata da intenso prurito, secchezza della pelle, rossore, infiammazione ed essudazione. L’ eczema atopico è molto diffuso tra i bambini in eta scolare ( 15-20% ). La maggior parte delle persone con eczema atopico presenta una forma lieve, mentre solo il 2-4% è affetto da forma grave. Nella maggior parte delle persone l’eczema atopico insorge nella prima infanzia, spesso nel primo anno di vita. L’eziologia della malattia è complessa e non è interamente nota. Esiste probabilmente una suscettibilità alla malattia ma a scatenarla sarebbero fattori ambientali. L’ eczema atopico è esacerbato dai saponi e dai detergenti in genere, dai vestiti contenenti lana o fibre sintetiche e dalle estreme temperature.
eczema atopico
Esistono diversi gradi della malattia: nei casi gravi la malattia copre gran parte del corpo con escoriazioni, sanguinamento e lesioni infette. Il suo decorso può essere recidivante-remittente o può persistere per periodi prolungati.
Gli emollienti rappresentano la terapia standard e permettono di mantenere la funzione di barriera della cute. I corticosteroidi topici sono il trattamento di prima scelta nei casi di peggioramento (flare-ups) dell’eczema atopico. Questi farmaci devono essere impiegati solo in modo intermittente, per controllare le esercebazioni.
I corticosteroidi topici sono classificati in base alla loro potenza, cioe dalla capacita di vasocostrizione e di inibizione dell’infiammazione. Uno dei potenziali effetti nel lungo periodo del trattamento con corticosteroidi topici è l’atrofia cutanea, cioè la pelle diventa sottile e perde alcune delle sue funzioni. Sebbene questo effetto sia reversibile, una prolungata esposizione può causare un danno permanente. Segni di atrofia comprendono telangiectasia (abnorme dilatazione dei capillari e delle arteriole), aumentata trasparenza e lucentezza della pelle e la comparsa di strie.
fotodermatite

Fotodermatite

Si tratta di condizioni estreme caratterizzate da una forte fotosensibilità, ovvero una eccessiva reazione in risposta ai raggi ultravioletti che costituiscono la parte più ampia dello spettro della luce solare. Le lunghezze d'onda maggiormente implicate sono quelle comprese tra i 320-400 mm(UVA) e i 290-320 mm(UVB). Le fotodermatiti possono avere un eziopatogenesi molto diversa fra loro: alcune sono di natura idiopatica (orticaria solare), altre sono reazioni da fotoallergia da contatto o da farmaci assunti per via sistemica, come sulfamitici, in cui intervengono tipiche risposte immunitarie, o reazioni di fototossicita in cui il danno cellulare e diretto per azione di una sostanza fotosensibile attivata dalla luce.

ORTICARIA SOLARE
Puo essere dovuta ai raggi UV e luce visibile. Si manifesta con pomfi, bruciore e prurito nelle aree fotoesposte dopo pochi minuti dall'esposizione alla luce solare. La regressione avviene rapidamente e si risolve completamente entro 3 ore ma l'eritema può persistere piu a lungo. Secondo Harner e Baer si distinguono 6 tipi di orticaria solare. Sono nel 1° tipo si conoscono le cause che sono allergiche.

DERMATITE POLIMORFA SOLARE
Si tratta della fotodermatite più frequente. Compare in genere dopo poche ore all'esposizione solare ed è caratterizzata da eruzioni papulose estremamente pruriginose localizzate al décolleté, sulla superficie estensoria degli arti superiori ed in viso. Meno comunemente può manifestarsi sotto forma di eruzioni papulo-vescicolose, a placche. Il sesso femminile sembra il più colpito durante le prime intense esposizioni al sole, quando la cute non è in grado di autoproteggersi adeguatamente. La dermatite polimorfa solare è causata dai radicali liberi prodotti dagli UVA su pelle predisposta.

Impetigine

L' impetigine è un'infezione superficiale della pelle, molto contagiosa, provocata da particolari batteri. È particolarmente frequente nell'età scolare ed è favorita da una cattiva igiene. Può manifestarsi su una pelle in precedenza sana ma, in alcuni casi, si sovrappone ad un eczema, ad una micosi (infezione da funghi), a punture di un insetto o ad un trauma.
All'inizio compaiono vesciche ripiene di liquido chiaro soprattutto sul viso, attorno al naso e alla bocca, sulle braccia e sulle gambe. Le vesciche si rompono e si forma una crosta gialla o bruno giallastra che si stacca facilmente. La pelle attorno alla zona infettata può essere arrossata e può esservi prurito. L' impetigine può rapidamente interessare una superficie più ampia del corpo. Se non trattata in modo corretto l' impetigine può provocare infezioni più pericolose, sia a carico della pelle che di organi interni, come il rene. Le parti di pelle in cui si è sviluppata l'infezione possono restare più chiare e con cicatrici dopo la guarigione.
impetigine
iperidrosi

Iperidrosi

La sudorazione è un fenomeno fisiologico del nostro corpo atto a mantenere la temperatura corporea ad una temperatura stabile a 37°. Evaporando, la sudorazione consuma calore che, così, viene meno al corpo e permette, in una situazione di caldo eccessivo, lo smaltimento di calore e la conseguente protezione del corpo stesso. Nel corpo umano questo meccanismo è regolato dal sistema nervoso autonomo e più precisamente il sistema simpatico. Si parla di iperidrosi quando la regolamentazione di questo meccanismo è disturbata e si ha una sudorazione eccessiva in alcune parti del corpo. 2/3 delle ghiandole sudoripare nell'uomo/donna è localizzata nelle mani. Qui si nota anche la manifestazione più comune dell' iperidrosi, detta comunemente iperidrosi palmare. Sono però affette anche altre regioni del corpo umano come le ascelle, i piedi, il tronco e le cosce. Circa l'1% della popolazione è affetta da iperidrosi. L' iperidrosi si divide in primaria e secondaria a seconda delle cause. Si dice primaria quando siamo di fronte ad una fenomeno idiopatico (di cui non si conoscono le cause). Questa è la forma più comune. Normalmente inizia in età adolescenziale. L'ansia può essere un fattore scatenante ma spesso si instaura un circolo vizioso: sudorazione crea ansia e, a sua volta, ansia crea sudorazione. L'iperidrosi può creare forte imbarazzo sociale (la magliette o camicie presentano grosse macchie di sudore alle ascelle; imbarazzo a dare la mano in segno di saluto). Si parla di iperidrosi secondaria quando questa è una manifestazione di un altro processo patologico come: ipertireoidismo, terapia ormonale o disfunzione ormonale (menopausa, malattie psichiatriche, obesità).

Irsutismo

L' irsutismo è la presenza, nella donna, di peli duri e grossolani, estesi in sedi tipiche del maschio (labbro superiore, mento, addome, schiena, intorno all'areola del capezzolo, petto centrale); si ha inoltre disposizione a losanga dei peli pubici.
Anche se molti non operano tale distinzione, ipertricosi ed irsutismo sono termini con diverso significato. Mentre l'ipertricosi esprime l'aumento dei peli in zone in cui essi sono normalmente presenti, l’ irsutismo indica, non tanto un incremento della pelosità della donna, quanto una distribuzione ed un aspetto della peluria tipicamente maschili. Possono quindi comparire peli al volto, al torace o al dorso delle mani e dei piedi.
Riassumendo, mentre l’ipertricosi è un problema prettamente quantitativo, l’ irsutismo, regionale o diffuso, ha un significato di alterazione della quantità e soprattutto della qualità pilifera.
La relazione esistente tra androgeni e problemi come cuti seborroiche, acneiche e lo stesso irsutismo, è abbastanza nota. Spesso, pero, non viene attribuita la giusta importanza alla quantità dei metaboliti del testosterone (diidrotestosterone e androstanediolo glucorinide), formati in seno al bulbo pilifero ad opera di enzimi particolari come la 5-alfa reduttasi I e II.
Mentre esistono molti casi di irsutismo caratterizzati da livelli fisiologici di testosterone, la concentrazione del sopraccitato enzima nelle zone in cui il problema è piu evidente, può essere dalle cinque alle venti volte superiore rispetto ai valori riscontrabili altrove. Spesso l' irsutismo è causato o aggravato anche da altri fattori predisponenti, come bassi livelli di SHBG (le proteine che trasportano il testosterone in circolo, inattivandolo), calo degli estrogeni o aumento del numero dei recettori per gli androgeni.
irsutismo
lichen

Lichen

Il Lichen appartiene a un gruppo di dermatiti le cui cause sono sconosciute. Tali dermatiti, sono accomunate dalla formazione di numerose papule, ossia di piccoli rilievi della pelle, che possono avere lo stesso colore della cute oppure colorazione variabile a seconda del tipo di lichen. Il lichen ruber planus è la forma più frequente: si presenta con un’eruzione di papule molto piccole, di forma regolare, poligonale, che aumentano di diametro fino a raggiungere i 2-3 mm. Le papule sono caratterizzate inizialmente dal colore rosso, che tende poi al bruno; possono essere isolate, ma spesso si riuniscono in placche più ampie di forma irregolare. Le zone tipicamente colpite sono i polsi, i fianchi, la regione lombosacrale e i genitali maschili. La malattia determina prurito. Può avere un’insorgenza acuta, con uno sviluppo rapido dell’eruzione; più spesso, la malattia si sviluppa in modo lento, con la comparsa progressiva di gruppi di papule.La malattia è benigna e tende a guarire spontaneamente in un tempo che varia da pochi mesi a qualche anno. Può richiedere il trattamento con radioterapia o la somministrazione di cortisone.

Macchie senili

Con l’età e a causa di variazioni ormonali (menopausa) possono apparire alcune chiazze giallo-brune diffuse soprattutto su viso, décolleté e mani. Sono le macchie senili, dai margini irregolari e più grandi delle comuni lentiggini, che in genere sono puntiformi e presenti dall’infanzia. È possibile intervenire chirurgicamente, asportando la parte superficiale della pelle e, con essa, tutti i piccoli difetti tipici della zona: irregolarità, discromie, macchie e piccole cicatrici. I peeling sono un efficace modo per ottenere una pelle nuova, liscia, elastica ed uniforme mediante la ripeitelizzazione del tessuto cutaneo. Il peeling eseguito con il laser Co2 è piu preciso degli altri tipi di peeling meccanici o chimici, perchè la profondità di disepitelizzazione effettuata dal raggio laser è calibrata con attenzione dal chirurgo e viene, a seconda dei casi, di volta in volta valutata in maniera opportuna.
macchie senili
melasma

 Melasma

Cos'e il melasma?
Il melasma, detto anche cloasma, è un imbrunimento a chiazze della cute (di solito del volto), causato da un accumulo eccessivo di melanina, il pigmento dell'abbronzatura.

Chi e colpito da questo disturbo?
Il melasma è un disturbo piuttosto frequente che colpisce soprattutto le giovani donne.

Qual è la causa del melasma?
La vera causa del melasma è sconosciuta. Si pensa che gli ormoni sessuali (estrogeni) provochino nella cute un' eccessiva produzione di melanina dopo l' esposizione alla luce del sole o delle lampade abbronzanti (lampade UV). Il melasma può insorgere anche in seguito a una gravidanza o per l'utilizzo della pillola contraccettiva. Anche l'uso di cosmetici profumati e di determinati farmaci puo indurre un melasma. Secondo altri autori la vera causa del melasma è lo stress (teoria psicosomatica). 
Infatti il melasma puo cominciare con un periodo di stress psichico e terminare con esso. In questo caso, ad indurre la pigmentazione anomala del volto, sarebbero in causa sostanze ad azione ormonale (endorfine, encefaline) liberate dal cervello.

Come si manifesta?
Si manifesta con macchie di colorito bruno, di forma spesso irregolare, a volte con un disegno a carta geografica, localizzato alla fronte, alle guance, al labbro superiore, al mento o alle porzioni laterali ed inferiori del volto. Più raramente le chiazze sono evidenti al collo e agli avambracci. Durante i mesi invernali è poco visibile ma, già in primavera, alle prime esposizioni solari, si accende creando spesso un notevole disagio. Il disagio provoca stress e questo può far peggiorare il melasma.

Quanto dura il melasma?
Ha un decorso prolungato, di solito di 4/5 anni ma può protrarsi per tempi più lunghi. Il melasma insorto in gravidanza spesso regredisce spontaneamento alcuni mesi dopo il parto o l'allattmento.

È possibile curare il melasma, e come?
Si, è possibile, ma il trattamento è lungo e richiede costanza. Si possono utilizzare prodotti tossici per le cellule che producono la melanina (idrochinone e acido kojico) ma si hanno inconvenienti e i risultati sono incostanti. Anche i trattamenti con dermoabrasione o con LASER sono sconsigliati. I trattamenti più efficaci sono quelli denominati micropeeling. In questa tecnica si impiegano desquamanti-esfolianti come acido glicolico, acido salicilico, acido azelaico ed eventualmente acido retinoico. Per il paziente si tratta di applicare queste lozioni la sera sul volto nel periodo ottobre-aprile e nel periodo maggio-settembre proteggere la cute dalla luce solare con creme schermanti naturali (non contenenti filtri chimici).

Come funziona il micropeeling nel melasma?
Con la tecnica del micropeeling si ottiene una desquamazione accelerata che stimola la riproduzione cellulare. Questo ricambio di cellule accelerato, protratto per mesi, provoca una lenta ma sicura eliminazione della melanina in eccesso, causa del melasma.

Nei

I nei sono macchie della pelle causate dall’accumulo di melanociti, cioè le cellule che producono la melanina. La melanina è il pigmento che ci protegge dal sole con l’abbronzatura.
I nei sembrano essere degli sbagli della natura, infatti i melanociti sono di regola distribuiti uniformemente nell’epidermide, mentre nei nei o nevi si accumulano e crescono gli uni attaccati agli altri a formare degli ammassi
Secondo il numero delle cellule che compongono un neo, da quanta melanina producono e da quanto profondi siamo in grado di distinguere tra una grande varietà di nei.
Da quelli piccoli e tondi, a quelli piu grandi e frastagliati; da quelli piani non palpabili a quelli che crescono all’esterno come una cupola; da quelli lisci a quelli rugosi; da quelli senza peli a quelli con i peli. Tanta differenza tra i nei mette in imbarazzo anche il Dermatologo quando deve descriverli o classificarli.
neo
È importante classificare i nei perchè da alcuni di essi può derivare un tumore maligno chiamato melanoma. I nei, per la maggior parte, sono benigni, cioè non possono mutare in melanoma; sono macchie della pelle che possono infastidire perchè sporgenti, troppo grossi, troppo scuri o, semplicemente, troppo numerosi.
I dermatologi nel suddividere i nei, stranamente, li chiamano col nome di una persona, quella che li ha descritti per primi. Ecco i nei piu comuni con il nome della persona cosi come li nomina il dermatologo: Nei di Miescher, Nei di Unna, Nei di Clark, Nei di Clark Atipici, Nei di Spitz, Nei di Reed, Nei di Sutton
I nei di Miescher sono i nei del volto. Essi appaiono sia scuri, sia color della cute, e hanno la caratteristica di crescere in forma di cupola. Alcuni sono lisci altri sono spugnosi e possono avere uno o piu peli che crescono all’interno.
I nevi di Miescher sono molto comuni e si fanno notare soprattutto se crescono sul naso, sulla fronte o sul mento dove, sporgendo o avendo, peli provocano un vero e proprio inestetismo. I nei di Miescher sono benigni, non degenerano mai; tuttavia creano paure per chi non li conosce: infatti possono essere tagliati con il rasoio della barba o traumatizzati nel tentativo di strappare i peli. Per fortuna non succede alcunchè.
I nei di Unna sono frequenti come i nei di Miescher solo che si sviluppano al tronco invece che al volto. I nei di Unna sono facili da riconoscere; infatti hanno la caratteristica di crescere verso l’esterno a forma di mora e sono frequenti sull’addome o alla schiena. Anche i nei di Unna sono benigni ma molto fastidiosi sia dal punto di vista estetico che da quello funzionale. Assumono, infatti, dimensioni anche cospicue, possono essere numerosi e possono crescere in sedi di traumatismo come alla cintura o alle ascelle.
I nei di Clark sono i piu comuni, sono cioè quelle macchiette scure e rotondeggianti presenti un po’ ovunque sulla nostra pelle. I nei di Clark, tuttavia, hanno molte varianti, possono essere più grandi del solito, più pigmentati, più irregolari: in questo caso si parla di nei di Clark Atipici.
I nei di Clark Atipici hanno diametro maggiore di 6 mm, colore non omogeneo, bordi irregolari. Sono presenti sia al tronco che gli arti e in alcuni soggetti sono molto numerosi. Questi nei possono evolvere a melanoma e quindi vanno monitorizzati dal dermatologo con la mappatura del neo e con l’esame dermoscopico; quando è il caso possono essere asportati chirurgicamente.
I nei di Spitz compaiono nei bambini o negli adolescenti, hanno un colore molto scuro e spesso crescono rapidamente. Si presentano agli arti, ma possono essere presenti anche al volto. I nevi di Spitz sono anch’essi benigni ma, data la crescita veloce e l’aspetto poco rassicurante, vengono spesso asportati chirurgicamente nel timore che si tratti di un melanoma.
I nei di Reed sono l’equivalente dei nei di Spitz ma crescono nell’adulto: si presentano soprattutto agli arti delle giovani donne. Anche il neo di Reed ha crescita rapida e colore scuro e come il nevo di Spitz viene rimosso chirurgicamente anche se è considerato benigno.
I nei di Sutton sono nei di Clark che, intorno all’adolescenza, vengono circondati da un anello bianco di vitiligine. Lentamente il neo si scolora, rimpicciolisce e poi scompare. In seguito scompare anche la macchia bianca. I nei di Sutton sono una forma di autoregressione dei nei e non sono pericolosi.Con l’età e a causa di variazioni ormonali (menopausa) possono apparire alcune chiazze giallo-brune diffuse soprattutto su viso, decoltè e mani. Sono le macchie senili, dai margini irregolari e più grandi delle comuni lentiggini, che in genere sono puntiformi e presenti dall’infanzia.
È possibile intervenire chirurgicamente, asportando la parte superficiale della pelle e, con essa, tutti i piccoli difetti tipici della zona: irregolarità, discromie, macchie e piccole cicatrici. I peeling sono un efficace modo per ottenere una pelle nuova, liscia, elastica ed uniforme mediante la ripeitelizzazione del tessuto cutaneo. Il peeling eseguito con il laser Co2 è più preciso degli altri tipi di peeling meccanici o chimici, perchè la profondità di disepitelizzazione effettuata dal raggio laser è calibrata con attenzione dal chirurgo e viene, a seconda dei casi, di volta in volta valutata in maniera opportuna.
orticaria

Orticaria

L' Orticaria è una patologia che interessa la parte più superficiale della pelle. Tutte le varie tipologie sono caratterizzate dalla comparsa di piccole macchie sulla pelle, chiamati pomfi; spesso insieme all' orticaria nella stessa persona si manifesta anche l'angioedema.
I sintomi e i segni clinici presentano una diversità di espressioni quali la comparsa di pomfi rossi pruriginosi sulla cute, piccole lesioni con bordi spessi che possono anche unirsi.
L’assunzione di certi farmaci o determinati alimenti nell’organismo possono causare una reazione patologica che porta all’ orticaria.
Altre cause sono i graffi di animali, i morsi di insetto, stress emotivi, infezione da echinococco (riscontrabile negli animali come il cane e trasmettibili all'uomo) e pollini.
Sono fattori che aumentano il rischio di essere infettati, da tale patologia, le reazioni allergiche avvenute in precedenza.
Cibi rilevati ad associazione di rischio di genesi di orticaria:

  •     Uova
  •     Arachidi
  •     Latte
  •     Bacche
  •     Crostacei
  •     Pesce

Pediculosi

La pediculosi è un'infestazione molto comune provocata dai pidocchi, piccoli parassiti di colore bianco-grigiastro che vivono solo sull'uomo e ne succhiano il sangue. Sono di dimensioni ridotte (da uno a tre millimetri) e depongono le uova attaccandole al fusto dei capelli o dei peli, sui quali si muovono facilmente grazie agli uncini posti sulle zampe.
Oggi le infestazioni sono frequenti sia nei Paesi ricchi che in quelli in via di sviluppo e non c'è una correlazione stretta tra l'igiene personale, lo stato di pulizia degli ambienti casalinghi e la diffusione dei parassiti. Infatti, la trasmissione avviene per contatto diretto con persone già infestate oppure attraverso lo scambio di indumenti o effetti personali, come cuscini, cappelli, sciarpe o pettini. I pidocchi, al di fuori del corpo umano, non possono vivere a lungo. I più colpiti dalla pediculosi sono i bambini in età prescolare e scolare (3-11 anni) e le loro famiglie, perchè hanno più occasioni per contatti stretti. Le bambine sono più colpite dei maschi, probabilmente a causa dei capelli lunghi.
Esistono tre diverse specie di pidocchi: quello della testa ( Pediculus capitis), quello del corpo ( Pediculus humanus) e quello del pube ( Phthirus pubis). Il primo è di gran lunga il più diffuso ed è quasi indistinguibile da quello del corpo, ormai piuttosto raro. Il pidocchio del pube ha invece una forma decisamente più schiacciata rispetto alle due specie (da cui il nome comune "piattola"). Tutti e tre i tipi di pidocchi sono nocivi, ma una specie in particolare, quella del corpo, può rappresentare un serio problema sanitario in quanto vettore di malattie epidemiche gravi come tifo esantematico, febbre ricorrente e febbre delle trincee.
pediculosi
rughe

Rughe

Le rughe sono solchi che si formano in alcune regioni del corpo, soprattutto dove la cute è continuamente sollecitata dall'azione di muscoli sottostanti. La zona per eccellenza è il viso, in cui sono presenti oltre che rughe dovute all'invecchiamento anche rughe di espressione. Le rughe si possono formare anche nel caso di dimagramenti troppo rapidi. Oltre a fattori endogeni, esistono anche fattori esogeni che le favoriscono: l'esposizione al sole e a radiazioni ultraviolette, esposizioni a climi particolarmente sfavorevoli, l'inquinamento atmosferico o alcune infezioni.
Ormai da decenni si stanno studiando prodotti antirughe. Ogni volta il nuovo prodotto viene lanciato sul mercato come miracoloso, ma, battage pubblicitario a parte, di sensazionale non c'è poi molto. Tre sono gli effetti su cui gli antirughe attuali contano per risolvere il problema:
Azione idratante
È l'azione più banale, ma anche quella più efficace. Una pelle idratata è più elastica e reagisce meglio alle sollecitazioni negative. Anche l'impressione visiva è nettamente migliorata.
Azione riempiente
La ruga viene riempita (analogo effetto hanno le iniezioni estetiche di collagene) nel tentativo di farla scomparire. A parte la transitorietà del fenomeno, il risultato pratico è deludente perche l'applicazione è statica, mentre la ruga è un fenomeno generato dal dinamismo del viso. In un certo senso la stessa mimica facciale si oppone al riempimento.
Azione stirante
Se si considera che complesse operazioni di lifting possono ringiovanire il soggetto al massimo di 10 anni, ben si comprende come l'applicazione di una crema "stirante" non possa che produrre risultati molto modesti.

Scabbia

Che cos’è
La scabbia è una malattia infettiva contagiosa che colpisce la pelle. Un tempo legata a situazioni di povertà e scarsa igiene, la scabbia può colpire, oggi, persone di ogni ceto sociale, indipendentemente dall’igiene personale.

Da che cosa è provocata
La scabbia è provocata da un parassita (sarcoptes scabiei): un acaro invisibile ad occhio nudo, che scava cunicoli sotto la cute umana, dove depone le uova da cui, in pochi giorni si sviluppano i parassiti adulti.

Come si manifesta
Il sintomo principale della scabbia e il prurito che inizia dopo un periodo variabile da 2 a 6 settimane dal contatto con l’acaro. Il prurito aumenta di intensità la notte, in quanto il calore del letto incrementa l’attività degli acari.
Sulla cute compaiono lesioni di vario tipo: papule (piccole chiazze rosse in rilievo), vescicole e lesioni lineari, corrispondenti ai cunicoli scavati dall’acaro. Possono essere presenti croste o infezioni della pelle conseguenti al trattamento. Le zone più frequentemente colpite sono: gli spazi fra le dita delle mani e dei piedi, i polsi, i gomiti, le ascelle, le regioni sottomammarie, l’addome, i genitali maschili e le natiche.

Come si trasmette
La scabbia si trasmette per contatto con la cute della persona affetta e/o con la biancheria del letto e gli indumenti contaminati.

Come si Cura
La scabbia non è una malattia grave, ma non guarisce senza adeguato trattamento. La cura consiste nell’applicazione sulla cute di farmaci antiparassitari: sono in commercio prodotti sottoforma di lozione o crema, da usare secondo prescrizione medica. E' fondamentale, qualunque sia il prodotto prescelto, praticare il bagno o la doccia prima di ogni applicazione e sostituire la biancheria personale e del letto dopo ogni applicazione.
scabbia
psoriasi

Psoriasi

La psoriasi è una delle più comuni forme di dermatite cronica nel mondo.
Viene riscontrata nell' 1-2% della popolazione generale, nel 2% della popolazione della Gran Bretagna, nel 2,6% della popolazione USA e in percentuali minori nei paesi dell’Africa occidentale e del Giappone. E una malattia infiammatoria della pelle, non infettiva, solitamente di carattere cronico e recidivante (per questo un soggetto affetto da psoriasi non sarà mai completamente guarito, ma avrà momenti in cui gli effetti della malattia sono meno incisivi).
Puo presentarsi in qualunque età, ma è più comune dai 10 ai 40 anni, e in particolare nei momenti della pubertà e della menopausa.
Le manifestazioni più comuni sono papule e placche eritematose ben delimitate, ricoperte di scaglie argentee o opalescenti. Le lesioni sono di varie dimensioni e la severità può variare da pochi punti di desquamazione di tipo forforoso a dermatosi generali con artrite ( artrite psoriasica), esfoliazioni ed eruzioni debilitanti. 
Nonostante il nome significhi "condizione pruriginosa" il prurito non è sempre presente; in alcuni casi i pazienti si grattano così tanto da portare a una superimposizione di lichen simplex cronico.
I siti più comuni per le lesioni sono lo scalpo (inclusa la zona retroauricolare), le zone di estensione di gomito e ginocchio e la zona lombo-sacrale, ma in alcune sue forme si trova nelle zone di flessione, sui genitali, sulla pianta dei piedi e il palmo delle mani. Le lesioni guariscono senza lasciare cicatrici e senza disturbare la crescita dei peli.
Il 30-50% dei soggetti presenta degenerazioni delle unghie, con ipercheratosi, ispessimento, detrito subunguale, onicolisi, distorsione. Nella fase eruttiva un trauma può causare la comparsa di lesioni lineari (fenomeno di Koebner).

L'eziologia della psoriasi è ancora sconosciuta e i dati a disposizione sembrano indicare una origine polifattoriale. Esistono fattori genetici implicati; l'incidenza della psoriasi e aumentata in individui con HLA-CW6 e HLA-DR7, anche se la penetrazione dei geni sembra essere piuttosto bassa e la loro espressione irregolare.

In particolare è chiara la possibile ereditarietà della predisposizione alla malattia, dato che il 36% dei pazienti ha uno o più parenti con la psoriasi B17 e i pazienti con familiarità presentano le lesioni a un'età statisticamente minore di quella dei pazienti senza familiarità, ma perchè la malattia si esprima è necessario l’intervento di altri fattori scatenanti, di solito di tipo antigenico e ambientale.
Le lesioni psoriasiche si presentano a livello istologico come zone di iperproliferazione, con un turnover epidermico accelerato di circa 10 volte rispetto alla pelle normale, con una incompleta maturazione dei cheratociti e mantenimento dei nuclei nello strato corneo (paracheratosi), con neovascolarizzazione tortuosa, aumento del flusso ematico, essudato proteico e vasi linfatici immaturi; da notare l'infiltrazione di neutrofili polimorfi nell’epidermide. Anche la pelle non lesionata dei pazienti psoriasici presenta delle anormalità: la psoriasi viene indotta più facilmente, in particolare dopo un trauma (fenomeno di Koebner), e vari medicinali possono causare delle acutizzazioni. Vi sono piu cellule disponibili per sintesi del DNA e i livelli di glicogeno (più elevati nelle lesioni) sono ridotti rispetto alla pelle di individui non psoriasici. Esiste una montante evidenza che la psoriasi sia una malattia polifattoriale, eterogenea geneticamente, clinicamente e istologicamente, anche a livello delle stesse lesioni. Sembra assodato che la disregolazione del comparto dell’immunità cellulo-mediata (linfociti T) e della risposta epidermica a certi stimoli giochi un ruolo fondamentale nella genesi e nel mantenimento di questo disturbo. In particolare sembra che vi siano vari fattori scatenanti la disregolazione dei linfociti T.
È risaputo che la psoriasi (forma guttata) è spesso preceduta da infezioni di streptococco a-emolitico, e in alcuni casi da infezioni da virus di varicella-zoster. Un altro fattore verosimilmente implicato sono i cosiddetti superantigeni, tossine batteriche che bypassano il normale controllo e attivano in maniera esagerata i linfociti T. Tuttavia, ad oggi, non è stato mai identificato un autoantigene responsabile della malattia e neppure cloni linfocitari proliferativi per qualche antigene esogeno.
Un altro fattore possibile è di tipo autoimmune: una buona percentuale di pazienti psoriasici produce anticorpi (IgA e IgG) per la gliadina, con conseguente attivazione della risposta linfocitaria. I pazienti mostrano una riduzione dei sintomi con diete senza glutine. Qualunque sia il fattore scatenante, il pool di linfociti T attivati causa il rilascio di varie sostanze attive (interferone, linfochine). Queste agiscono a vari livelli sull’epidermide, ma non possono essere le uniche responsabili della reazione. L’ epidermide psoriasica è infatti già predisposta a una risposta abnorme: i livelli di varie sostanze e la reattività dei tessuti a sostanze normalmente presenti sono infatti a normali.
seborrea

Seborrea

Il termine seborrea fa riferimento ad un'esaltata, o quantomeno aumentata, attività delle ghiandole sebacee; tale iperfunzionalità si concretizza nell’eccessiva produzione del loro secreto, chiamato sebo. In condizioni normali, questo materiale adiposo protegge la pelle dalla disidratazione ed esplica una leggera azione antibatterica, mentre in presenza di seborrea è causa di inestetismi ed alterazioni cutanee, spesso dissimili per caratteristiche e localizzazione. Quando compare durante l'età puberale, la seborrea rappresenta in molti casi l'anticamera dell'acne. Esordisce, macroscopicamente, donando alla pelle del viso un aspetto lucido ed untuoso, interessando talvolta anche il cuoio capelluto e la parte superiore del dorso. Come anticipato, la seborrea precede ed accompagna spesso le lesioni acneiche; nell’ordine: comedoni chiusi (punti bianchi), comedoni aperti (punti neri), papule, pustole, noduli e cisti. L’eccessiva secrezione di sebo puo anche conferire alla pelle un aspetto secco e ruvido al tatto. Si parla, in questo caso, di pelle asfittica. A livello del cuoio capelluto, la seborrea può accompagnarsi a forfora, alopecia e capelli grassi. Solitamente, l’eccessiva produzione di sebo conferisce ai capelli un aspetto untuoso e, quando è particolarmente evidente, un tipico odore rancido. Oltre al problema estetico ed igienico, l'alterazione della quantità e della qualità del sebo tende a sottrarre vitalità al capello, anche se non è comunque in grado di atrofizzare direttamente i follicoli. Per questo motivo il termine alopecia seborroica e ormai caduto in disuso.. Nei lattanti la seborrea è implicata nella formazione della cosiddetta 'cresta lattea', che regredisce spontaneamente. Nell'adulto, la seborrea è spesso associata a forfora grassa, caratterizzata da squame spesse, giallastre ed oleose, che cadono da un cuoio capelluto altrettanto untuoso. L’eccesso di sebo è stato chiamato in causa anche nella comparsa di forfora secca. Talvolta la seborrea si accompagna ad un forma di eczema, condizione nota come dermatite seborroica. Consultare l'apposita sezione del nostro sito per maggiori approfondimenti.

Smagliature

Le smagliature sono lesioni simili alle cicatrici; purtroppo molte volte sono visibili e si formano quando il tessuto cutaneo, sottoposto a eccessiva tensione, perde la sua elasticità e subisce una lesione dovuta a uno sfibramento sia del derma che dell'epidermide.
Le smagliature si possono presentare di colore rosso o bianco dipendentemente da quanto sono 'datate'; sono di colore rosso quelle appena formate e di colore bianche quelle più vecchie.
Purtoppo bisogna dire che le smagliature sono un danno, a livello epidermico, che non si può eliminare del tutto ma che si può migliorare (e soprattutto prevenire): curare una smagliatura significa renderla il più possibile poco evidente.
Le smagliature possono essere causate da una varietà di fattori: farmaci (ad esempio cortisonici), cause nutrizionali, cause genetiche, cause endocrine, obesità, gravidanza, perdita di peso eccessiva ecc. In generale, tutto quel che porta ad un aumento di volume corporeo, in breve tempo fa si che la pelle subisca una forte tensione senza avere il tempo di adattarsi e rimanere tonica ed elastica.
Le zone piu colpite dalle smagliature sono i fianchi, l'addome, le cosce, i glutei, il seno e l'interno braccia.
L'effetto yo-yo delle diete dimagranti è terribile, così come perdere troppi chili in poco tempo, perchè l'epidermide non ha il passaggio intermedio e si tira in breve tempo fino al formarsi di una lesione cutanea.
Altri fattori che agiscono negativamente sulla pelle possono essere: la dieta sregolata, lo stress, la sedentarietà e la disidratazione. Per ridurre la possibilità di comparsa delle smagliature si dovrebbe seguire un’alimentazione equilibrata, evitando diete drastiche, consumare frutta e verdura, ricche di oligoelementi, vitamina A, C, E, che aiutano la pelle a mantenersi elastica, oltre ad avere proprietà antiossidanti.
verruche

Verruche

 La verruca è una formazione cutanea indotta dal virus del papilloma umano (altrimenti noto con l'acronimo anglofono HPV che sta per Human Papilloma Virus) della famiglia Papovaviridae. Si tratta di formazioni benigne costituite da un nucleo di tessuto interno alimentato da vasi sanguigni e rivestito da vari strati di tessuto epiletale. Il virus penetra nell'epidermide e le infetta, determinandone un'eccessiva velocità di replicazione. Il contagio avviene per contatto superficiale (il virus quindi rimane confinato nella pelle e non e presente nel sangue) solitamente in luoghi molto frequentati come docce, palestre e piscine, dove il clima caldo e umido favorisce la sua sopravvivenza in forma attiva. Mancando queste condizioni ambientali il virus non sopravvive a lungo al di fuori degli strati cutanei.

La verruca può svilupparsi in qualunque zona del corpo ma spesso interessa solamente alcuni aree specifiche (come ad esempio le mani, i piedi, i gomiti e le ginocchia) che, essendo soggette a frequente traumatismo meccanico e contatto con l'ambiente esterno, è verosimile che presentino delle microlesioni in cui il virus può annidarsi.

L'aspetto della verruca varia a seconda della sede corporea colpita e del ceppo virale che l'ha provocata; distinguiamo percio verruche comuni (o volgari), plantari, piane, filiformi etc.
Le verruche comuni hanno lo stesso colore della pelle. In genere si riconoscono dalla tipica superficie ruvida spesso crespata e di aspetto antiestetico.
Le verruche plantari compaiono solo sulla pianta del piede e normalmente interrompono il tracciato di linee e rilievi presenti sulla cute che costituiscono l'impronta del piede. Per questo motivo, e per il fatto che possono presentare all'interno dei puntini scuri, non è possibile confonderli con callosità plantari. Tali puntini non sono altro che microtrombi formatisi a seguito dello stiramento delle papille. Le verruche di questo genere tendono ad essere più morbide, piatte, ricoperte da callosità e dolorose a causa della pressione esercitata durante la deambulazione.

Ulcere

L' ulcera (dal latino ulcus) è una lesione della pelle o di un tessuto epiteliale, a lenta, difficoltosa o, addirittura, assente cicatrizzazione.

Tipologie di ulcera:
  • ulcera aftosa
  • ulcera da decubito
  • ulcera diabetica
  • ulcera fagedenica dei paesi caldi o ulcera dei tropici
  • ulcera micetoidea o ulcera del deserto o ulcera di Castellani
  • ulcera peptica
  • ulcera duodenale
  • ulcera gastrica
  • ulcera varicosa
  • ulcera venerea o ulcera molle
  • ulcera gengivale
  • ulcera serpiginosa
ulcere
vitiligine

Vitiligine

La vitiligine è una malattia non contagiosa, caratterizzata dalla comparsa sulla cute o sulle mucose, di chiazze non pigmentate, ovvero di zone dove manca del tutto la fisiologica colorazione dovuta al pigmento, la melanina, contenuto nei melanociti. I melanociti resterebbero vitali, ma smetterebbero di produrre melanina.

Le chiazze sono generalmente diffuse su tutto il corpo spesso in modo simmetrico. Gli esordi della vitiligine interessano solitamente le zone del corpo intorno ad aperture (intorno a occhi, sfintere, genitali) e alle unghie (dita partendo dalle estremita), e più in generale: viso, collo, mani, avambracci, inguine. Le macchie hanno colore decisamente bianco, con margini ben delineati e piuttosto scuri, ma la pelle delle zone colpite a parte la modificazione cromatica è assolutamente normale. Non potendosi proteggere mediante abbronzatura le zone bianche sono facilmente soggette a eritema solare e scottature, come la pelle di un neonato: se ne consiglia la protezione mediante copertura tessile (indumenti coprenti) e/o creme ad altissima protezione (fattore superiore a 40). E' completamente infondata la credenza che tale malattia sia contagiosa.

Ben più complessi possono essere invece i risvolti psicologici di chi è affetto di vitiligine, per il senso di isolamento e depressione che a volte segue la comparsa delle macchie. Ciò è tanto più vero quanto la persona affetta da vitiligine si sente diversa dalle altre o addirittura rifiutata, osservata per il problema estetico che le macchie generano. La cosa ha più probabilità di verificarsi nella misura in cui le macchie sono poste in parti del corpo molto visibili (volto, collo, mani) e la persona e di carnagione scura. Chi invece è già di carnagione molto chiara riesce a evitare di evidenziare le macchie con la semplice accortezza di non esporsi al sole e non abbronzandosi dove ancora ha pigmento.
L'origine è sconosciuta (anche se si sospettano fattori autoimmuni e/o predisposizione genetica); ne sono noti fattori scatenanti o favorenti anche se è stata documentata un'incidenza maggiore tra componenti della stessa famiglia e fattori di stress che danno il via alla manifestazione primaria della vitiligine o alla sua recrudescenza dopo periodi, anche lunghi, di stasi.

Malattie sessualmente trasmettibili

Le malattie sessualmente trasmissibili ( MST) costituiscono uno dei più seri problemi di salute pubblica in tutto il mondo, sia nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanita, le MST hanno una incidenza annua di 333 milioni di casi escludendo l’AIDS, la cui incidenza ed effetto sullo stato di salute e su quello socio-economico di interi paesi, soprattutto nell’area africana, e definita da anni ormai una reale emergenza.
Le malattie sessualmente trasmissibili, come dice il nome, vengono trasmesse durante l’atto e il contatto sessuale. L’incidenza delle MST nel mondo è in continuo aumento, grazie anche alla maggiore mobilita e all’aumento della tendenza ad avere rapporti sessuali con più partners. Le lesioni e le infiammazioni genitali date dalle diverse MST inoltre aumentano consistentemente il rischio di trasmissione dell’AIDS.
Una delle categorie più a rischio nel mondo è quella dei giovani adolescenti. Secondo l’OMS, l’85 per cento dei giovani tra i 10 e i 24 anni (di circa 1,5 miliardi totali nel mondo) vive in paesi poveri. Circa 73 milioni di adolescenti tra i 10 e i 14 anni sono lavoratori. Nella grande maggioranza dei casi, le relazioni sessuali per questi giovani iniziano molto presto nella fase adolescenziale. Dei 333 milioni di nuovi casi stimati ogni anno, almeno 111 interessano giovani sotto i 25 anni di età. La carenza di conoscenze e la difficoltà di accesso ai contraccettivi meccanici (preservativi maschili e femminili) rendono i ragazzi molto più esposti al rischio di infezioni sessualmente trasmissibili. Le ragazze sono più vulnerabili dei ragazzi per ragioni fisiologiche ma anche sociali, essendo spesso costrette a relazioni sessuali fin da bambine. Ogni anno, un adolescente su venti contrae una MST curabile, senza contare le infezioni virali. Più della metà delle nuove infezioni di AIDS ogni anno interessa giovani nel gruppo di eta 15-24 anni. Alcuni studi condotti in paesi africani mostrano una incidenza del 12-13 per cento di infezioni da HIV in ragazze in gravidanza di 15-19 anni di eta.
La contrazione di una infezione sessuale in una donna in gravidanza può avere conseguenze molto negative per il feto, fino alla morte in utero dello stesso. Oltre alla contrazione della malattia congenita, possono esserci infatti danni neurologici, infezioni agli occhi, polmoniti, epatiti acute, meningiti, malattie croniche al fegato, cirrosi, anormalità congenite (dalla cecità alla sordità a danni ad altri organi).
Fra le malattie sessualmente trasmissibili più importanti si ricorda AIDS, sifilide, gonorrea, clamidia.
malattie sessualmente trasmissibili

Per una consulenza dermatologica, chiamate il +39 081 8901476

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